Nel corso degli anni abbiamo acquistato terreni olivetati, così da ampliare la proprietà di famiglia, fino ad arrivare agli attuali 42 ettari con circa 11.000 alberi di olivo cultivar Taggiasca. La particolare esposizione vantaggiosa del terreno giustifica una sua iniziale messa a coltura, perché la pendenza del terreno aiuta l’acqua piovana in eccesso a defluire senza ristagnare. Gli uliveti si trovano tra i 60 e i 500mt s.l.m. circondati da boschi di macchia mediterranea e castagni, anche se l’influsso del mare influenza molto la qualità e il sapore delle olive, così come fanno le erbe aromatiche che crescono spontanee.
Furono i Monaci Benedettini nel medioevo a migliorare, attraverso selezioni accurate, la pianta dell’ulivo, creando la varietà Taggiasca, e ad insegnare la tecnica del “terrazzamento” delle montagne con muri a secco (maixéi), per creare le “fasce” e strappare la terra coltivabile ad un territorio che solo la lungimiranza e la forza d’animo dell’agricoltore ligure ha saputo rendere produttivo.
Gran parte dei meriti qualitativi dell’olio extra vergine di oliva DOP Riviera Ligure sono da attribuirsi alla varietà delle piante (Taggiasca, Lavagnina, Pignola e le altre popolazioni locali riconducibili alla varietà Frantoio) che in secoli di adattamento al territorio e al clima ligure, forniscono un prodotto a bassa acidità con fruttato tenue e una sensazione di dolce che esalta le caratteristiche dei cibi senza intervenire in modo troppo deciso.
Oltre alla certificazione di prodotto biologico, e alla denominazione DOP, Olio Roi si è guadagnato il titolo di Friend of the Earth. Questa la definizione che attribuisce la FAO al concetto di sostenibilità ambientale nell’agricoltura, e questa l’idea base in cui crede fermamente Olio Roi, che sin dall'inizio della sua attività ha tentato sempre di migliorare l’efficienza energetica, ottimizzare le risorse, nonché indirizzarsi verso una crescente responsabilità sociale salvaguardando e tutelando l’intero ecosistema.
La nostra produzione di Olio Extra Vergine deriva esclusivamente dalla prima spremitura a freddo delle olive di Cultivar Taggiasca, realizzata con macine in pietra.